versi consumati da arti pesanti
recalcitrante marea che tarda ad arrivare
sotto l’intera stanca mitologia luminosa.
Chiede desideri già confessati
peccati già compiuti
e ancora geme.
Un amore carnale ed esigente è il protagonista assoluto della
poesia di Annachiara di Stasio.
Un sentimento potente eppure stanco, consumato, che si è tinto di
colori pensanti ma ancora esercita un’irresistibile attrazione. Il
ritmo irregolare e sincopato ricalca i movimenti dei due amanti,
stretti in un abbraccio spezzato, il respiro dei versi sale come la
lenta marea che si spegnerà poi in un silenzioso finale, una muta
richiesta che già si fa «scosso, ardito sospiro».
[Marta Tempra]
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