se era sporco e bagnato), e iniziai a frizionarlo con un
asciugamano pulito.
«Non preoccuparti piccolo. Ora ci penso io a te.»
Per tutta risposta mi meritai un’altra leccata e questa volta la
sua coda mostrò la sua dolce gioia. Mi presi cura di lui,
recuperai qualche cosa per farlo mangiare e poi pensai anche
alle mie pietose condizioni. Mi sedetti anch’io sul divano
stanca ma soddisfatta e lui si rannicchiò sul mio grembo. Fuori
il temporale era diventato un vero e proprio nubifragio e
rabbrividii al pensiero della fine che avrebbe fatto se non lo
avessi preso con me. Lo guardai. Ripulito e asciutto era
proprio un amore e una volta che avesse messo su qualche kilo
sarebbe stato un vero splendore. Anche lui mi guardò e in
quell’istante nei suoi occhi lessi pura gioia. Strofinò il musetto
sul mio petto e poi si addormentò ronfando come un bimbetto.
Il calore del suo corpicino stretto al mio era così bello che in
quel momento mi sentii veramente felice.
Forse non ero stata io a trovare lui ma lui aveva trovato me,
forse Dio ci aveva messi sulla stessa strada in una gelida sera
d’inverno. Non lo sapevo, ma di una cosa ero sicura: nessuno
dei due sarebbe più stato solo.
«Dormi piccolino. Ora ci sono io. Dormi mio piccolo
Valentino.»
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