stanco di dare un senso ad ogni cosa, che ho capito di aver già
iniziato a morire perché vivere da sconfitto i giorni che mi
restano equivale già ad andarsene. Non posso permettere a
questa malattia di sconfiggermi già da vivo. Quindi non
sprecherò nessun momento da ora in poi e vivrò la mia vita
fino in fondo. Lottando, afferrando nuovamente ogni istante di
me, stringendolo forte per farlo penetrare nella mia anima,
perché non vada perduto, perché sia me.
Infatti, anche se l’esito è certo – la mia è una malattia, cancro
alle ossa, non lascia scampo – il modo in cui compio questo
viaggio per arrivare alla fine dipende esclusivamente da me. Di
fronte a un esito già scritto, scopro una nuova rinnovata fede,
una forza che non avrei mai pensato di trovare. Una risorsa. E
quella risorsa sono io.
Voglio che la mia esistenza sia un canto di vita. Voglio
afferrare forte altre mani, per infondere coraggio e condividere
con gli altri le emozioni. Voglio poter essere l’esempio a chi
ha gli occhi spenti dall’apatia. Voglio incitare tutti a vivere a
fondo ogni attimo, solo così si dipinge il presente con il colore
di ciò che siamo. Questo è l’esempio che darò, nonostante
tutto.
Non smetterò di fare quello che ho sempre fatto e in cui credo
profondamente: continuerò a correre. L’atletica la amo, fa
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