«Ancora»
di Loriana Lucciarini
Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo
tante piccole stelline, allora il cielo sarà così bello che tutto il
mondo si innamorerà della notte. [W. Shakespeare]
Dedicata a Badiali, Giody e Daniela
È un lampo, un brivido gelido che mi fulmina. Lo sento
scivolare lungo la schiena per ghiacciarmi gli occhi, l’anima e
l’esistenza. Chissà a quante altre persone sarà capitato e come
avranno reagito. Io ho soltanto un sacco di confusione, come
una fitta nebbia che mi impedisce di guardarmi a fondo.
L’esito di quell’esame – una sentenza, un conto alla rovescia,
un capovolgimento delle priorità di tutta una vita – ancora
rimbalza nella testa, come se lo facesse di proposito ad
ingigantire la sua eco dentro di me.
S’è spezzato quel filo invisibile che mi teneva aggrappato alla
vita con grinta e speranza. Ora ho soltanto frammenti di me
che pungono il cuore di nostalgia, di voglia di vivermi, di
avere ancora carte da giocare fra le mani. Come posso
raccoglier ciò che è rimasto? Non posso.
Ma è quando ho lasciato aprire le mani per mollare la presa,
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