«Risorta»
di Letizia Mancioppi
L’ossuta mano accarezzava con dolce tremito l’immaginario
volto adagiato sulle stanche gambe.
Inesistenti memorie danzavano lente nell’offuscata mente.
La vecchia teneva stretto a sé l’irreale ricordo di una figlia mai
nata.
La mano dondolava sui finti capelli biondi appoggiati al suo
ventre; istanti di giochi mai vissuti e favole mai narrate
cullavano da sempre i suoi pensieri.
La vecchia pazza cercava ancora, nella finzione, quell’amore
che le era stato negato.
Gli occhi spenti di vita si perdevano di nuovo nelle plastificate
pupille.
Ma quello era il suo amore. Il suo amore malato.
A metà tra la follia della mente e la disperazione di madre.
Accarezzava con maniacale premura quel feticcio.
Era una bambola, ma lei non lo sapeva.
57