pianerottolo e si mise ad osservarmi mentre scendevo le scale di
corsa.
Testo tratto da «Canta per me» di Annalisa Caravante
Edizioni Arpeggio Libero
Francesco aveva il gomito sul finestrino e la mano destra sul
volante, gli occhi guardavano avanti, verso la strada ricoperta da
un manto di luci rosse. Io ascoltavo la nuova canzone che lui
aveva scritto e ogni tanto storcevo il naso.
«Posso dire una cosa?» chiesi.
«No dai, Caterina, non distruggere anche questa. Quella di prima
l’hai devastata!»
«Ma scusa, devo essere sincera o devo mentirti?»
«Sincera, ma perché sei l’unica a cui non è piaciuta?»
«Oh senti, io faccio parte del pubblico e ti dico l’effetto che
avrebbe sul pubblico. Per chi sono queste canzoni?»
«Roberto Cellini.»
«Ecco, vedi? Roberto Cellini ha dei fan esigenti, non può
presentarsi con una canzone così. A lui devi scrivere un testo più
ricercato. Queste due vanno bene per un Alex D. Oppure dagliele
proprio a Simona.»
«Wow, non è che le stai distruggendo, le hai proprio uccise!»
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