Raccontando l’amore - antologia AA.VV. (march 2014) | Page 33

collo e nove mesi, credimi, non bastano neanche per rendersi conto di cosa sta succedendo. E se, come nel mio caso, non ci sono neanche i nove mesi... beh, ragazzo, si va veramente fuori di testa. Ricordo anche la prima volta che ho visto tua madre. Io non credo ai colpi di fulmine: la saetta che ti folgora, la freccia di cupido che ti colpisce e zac, ti fa innamorare di uno sconosciuto...semplici sciocchezze. Eppure la prima volta che ho visto tua madre, è scattato qualcosa. Non era amore, non era simpatia, neanche attrazione fisica. Era come... come una vibrazione. Qualcosa nel suo sguardo, nella sua postura, che la rendeva assolutamente singolare. Sembrava che guardasse sempre avanti, ecco. Sempre avanti, con l’ombra delle ciglia negli occhi nocciola: non era impaziente e non si attardava, non era felice ma neanche riluttante. Procedeva come procede una melodia: nota dopo nota, passo dopo passo, scriveva la sinfonia della sua vita. E in quel momento ho semplicemente desiderato farne parte anch’io. Ma la vita segue delle strade tutte sue. E te lo dico subito, è inutile intestardirsi, sbatterci il muso, alla fine le cose andranno come dice lei. Eppure io e tua madre ci abbiamo provato. Oh, se ci abbiamo provato. Eravamo così, io e lei. Due pezzi di puzzle che non combaciavano, 31