mai possibile, noi che nessuno ci staccava; è capitato a noi che
ci invidiavano tutti: la coppia esemplare! Quelli del vero
amore!
Ma dove sta adesso l’amore . . . dove è finito, Peppino?!
Allora, te lo scrivo perché non lo so dire e forse ho paura di
ascoltare la tua riposta, scrivo perché non posso parlare con
nessuno, tanto meno con te; scrivo perché mi sono stancata di
piangere di nascosto, non ho più lacrime, gli occhi sono
asciutti.
Per me non è cambiato niente, il cuore ancora mi batte, quando
entri e dici «Buonasera!»; se sul cuscino sento l’odore della tua
colonia, mentre ti stiro il fazzoletto da taschino, batte.
Tu sei il mio uomo, tu sei me e come posso mai vivere senza di
me?
Ti voglio bene come vent’anni fa e forse ancora di più, però,
ricordati: o tutto o niente. Sii sincero, non voglio abitudine,
non voglio pietà. Se il tuo bene è finito, dimmelo. Lo devo
sapere.
Se però mi sto sbagliando, se ho capito male e il motivo del
tuo cambiamento è un altro, se l’amore per te mi ha resa cieca
e pazza, se pure tu puoi respirare solo con la mia bocca e
guardare il mondo solo con i miei occhi, allora, non dire
niente, non voglio discorsi, una cosa sola mi basta per capire…
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