«Ti scrivo perché»
di Giusy Del Vento
Non ne ero certa i primi giorni. Non ci volevo credere, ma poi
quei giorni sono diventati settimane e le settimane mesi, in
questa casa è un Inverno continuo e fa freddo pure quando c’è
il sole. Cerco conforto, un appiglio, trovo solo amarezza e
rabbia.
Rabbia di sicuro, non doveva essere per sempre? Io ci credevo,
forse ci credo ancora, ma tu?
Cosa ti ho fatto? Cosa, di così grave per perderti
all’improvviso? Ripenso a mille gesti, mille parole, ma non
trovo niente, solo che adesso sono diventata cattiva e lo vedi.
Per difendermi, per non soffrire da sola, perché devi soffrire
anche tu, ho smesso quelle piccole attenzioni che ti piacevano
tanto; te ne sei accorto?
Ogni volta che te ne vai, mi manca la terra sotto i piedi, mi
prometto che questa storia deve finire.
«Quando torna gli vado incontro e me lo mangio a morsi e
baci. Gli accarezzo i ricci come un tempo, appoggerà la testa
sul mio petto chiamandomi di nuovo amore mio!» ma poi tu
torni e mi guardi con quegli occhi freddi e allora i baci non mi
vengono più e le carezze me le tengo in mano.
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