Raccontando l’amore - antologia AA.VV. (march 2014) | Page 23

«Iamm, vagliù, siediti» insistette il Compare, anche egli Invalido di professione e occasionalmente buffone di corte. «Ti insegno io a giocare a briscola. E ti offro pure il caffè.» Il ragazzo si lasciò convincere e si unì ai signori. «Lascia perdere l’università, è tempo perso. Tu quando non tieni niente a che fa’ te ne vieni qui al Bar a giocare con noi.» «E tenete ragione, signori! Pure mammà me lo dice sempre: non andare all’università, non serve a niente!» «E chella mammeta è una santa donna!» «E tu la vagliona ce l’hai?» gli domandò incuriosito il Compare. «Sì, più o meno. Ci frequentiamo» rispose il ragazzo inorgoglito. «Ma che a fa? E femmene so tutte...» «Eh!» li interruppe il Barista. «Un po’ di rispetto qua dentro!» «Guarda lo Zotico che brutta fine ha fatto appresso a quella» sussurrò il Compare indicando il compaesano rapito dagli effetti dell’amore. «Lov is in de eir! Nana na nana.» Lo Zotico uscì dal Bar ancora cantando dirigendosi dalla sua donna, la Maiala. Il racconto ti ha colpito? Scopri di più su Ginevra Wilde? # vai a pag. 98 21