Raccontando l’amore - antologia AA.VV. (march 2014) | Page 20

ripulirti, consolarti ed amarti per l’eternità.» Jean alzò la mano e tracciò le linee del mio viso con il pollice. «Mia bella ninfa.» Un’altra ondata di calore che partiva dal basso ventre mi investì facendo imporporare tutta la mia pelle. La luce della candela si era fatta sempre più flebile, lo stoppino era quasi terminato. Jean fece scivolare il pollice sul collo e poi sulla spalla. Aveva le mani fredde mentre io avevo una temperatura corporea molto alta. Fui scossa da brividi simili a quelli della febbre, solo che febbre non era. Mi chinai su di lui per baciarlo e accarezzargli la zazzera arruffata. «Prendimi ancora e lascia che tutte le tue pene svaniscano dentro di me» lo pregai. Jean non perse l’occasione e incominciò a toccarmi con lascivia. Morse leggermente i miei seni, sussurrando quanto appetitosi fossero. Risi sommessamente ma il riso divenne un gemito di piacere mentre egli toccava con mano la mia forte eccitazione. Inarcai il bacino verso di lui, desiderosa di essere sottomessa ancora una volta. Non mi accontentò subito, godendosi piuttosto le mie suppliche. Stuzzicò le mie carni a lungo, fino a quando non inarcai la schiena colta da una potente ondata di godimento. Allora entrò ancora dentro di me e vi rimase a lungo, questa volta trattandomi con dolcezza e lasciando tutti i fantasmi del passato e del futuro fuori dalla nostra stanza. 18