Raccontando l’amore - antologia AA.VV. (march 2014) | Page 12

risultato della disattenzione di entrambi era stato un fragoroso scontro frontale, seguito dalla caduta di lei, del suo pacchetto, della borsetta. Preoccupato, lui subito s’era precipitato per accertarsi che stesse bene e i loro sguardi s’erano incrociati. Un’accorata richiesta d’aiuto, una preghiera, una speranza inespressa… Tutto ciò era meravigliosamente racchiuso nei luminosi occhi azzurri di lei, che sembravano parlare, vibranti, e per un attimo lui si era perso completamente in quell’infantile e malinconico oceano. Le loro dita si erano sfiorate ed un brivido era corso lungo la schiena di lei; lui, invece, a quel contatto aveva ritratto frettolosamente la mano. In quel singolo, innocuo gesto, lei aveva colto immediatamente la sua fragilità, la sua ritrosia, la sua enorme paura d’amare. Cionostante sentiva di avere nelle mani la chiave per aprire la gelida gabbia del suo cuore, e così con voce tremante aveva detto: «Perdonatemi, io… io… ero sovrappensiero, non v’ho visto, sono mortificata per l’increscioso incidente, spero di non avervi arrecato danno alcuno…» Accidenti! Sto parlando come un libro stampato, di sicuro ora fuggirà a gambe levate! Aveva alzato timidamente gli occhi, convinta di trovare fastidio e disappunto nello sguardo di lui, il quale, invece, le aveva rivolto un rassicurante sorriso; il suo sguardo, prima impenetrabile, s’era d’un tratto illuminato e le era sembrato di 10