«Una variopinta felicità»
di Paola Paudice
Per le strade di Venezia si spandeva un dolce profumo di
frittelle appena sfornate, passanti avvolti in costumi e
maschere multicolori sfilavano per la città con un sorriso
tronfio sulle labbra ed i bambini, felici e meravigliati, si
fermavano estasiati ad ogni angolo a contemplare quella
variopinta bellezza.
Solo una maschera sembrava non voler condividere l’euforia
generale; mesta, seduta in un angolo, una giovane donna
continuava a tormentare un misero fazzoletto sgualcito,
mordendosi il labbro e tirando rumorosamente su col naso. I
suoi occhi, velati di lacrime, sembravano vagare incerti da un
passante all’altro senza posarsi su nessuno. Lui non sarebbe
venuto, lo sapeva… Era stata così ingenua! Davvero aveva
creduto di essere riuscita a incatenare a sé col suo timido
sguardo l’uomo più affascinante e misterioso di tutta Venezia?
Sospirò, e un ciuffo ribelle le ricadde sulla fronte. Rivide la
scena del loro incontro, lei che usciva dalla libreria, gioiosa,
stringendo a sé la sua dose giornaliera di felicità e lui che
camminava con l’aria assorta, completamente perso nel suo
mondo. Come in tutte le storie d’amore che si rispettino il
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