L’amuleto di giada – 2013
ediz. Narcissus – 300 pp.
Saga fantasy-storica
Athena è una studentessa veneziana di
Lettere e filosofia. Non ha nulla di speciale,
la sua vita è ordinaria e tranquilla.
Trascorre le sue giornate studiando per gli
esami, flirtando con i coetanei e lavorando
part-time nella biblioteca del suo ateneo. La
sua unica passione è viaggiare. Durante un viaggio a Nabeul
compra, come tutti i turisti, un souvenir: un ciondolo di giada.
E da quel momento la sua vita cambia. Athena deve fuggire: è
inseguita da un aspirante stregone che cerca di carpirle un
segreto che non conosce, nella biblioteca trova un diario con il
racconto della sua vita, vissuta 225 anni prima nella
Serenissima Repubblica di Venezia. Strani fenomeni e
avvenimenti compaiono nella sua monotona vita fino a
quando, in seguito ad un rituale esoterico, viene catapultata a
sua insaputa nel 1786. Tra innumerevoli pericoli e nuove
avventure, Athena parte alla ricerca della famigerata strega
Lucjia da Pula, l’unica in grado di farla tornare nel 2011. Sullo
sfondo della quasi decaduta Repubblica Serenissima di
Venezia e dei violenti moti rivoluzionari che sconvolsero
l’Europa alla fine del Diciottesimo secolo, magia e mistero si
intrecciano alla banale quotidianità e ai reali accadimenti
storici. Ma Athena deve decidere: cosa è più giusto, tornare
nella sua epoca o rimanere nel 1786? In fondo, si dice, la
normalità non è sempre solo ciò che sembra scontato ed
ordinario.
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