Pubblicazioni e documenti Pace di Rivolta d'Adda. Di Alberto Pianazza | Page 6

P A C E d i R i v o l t a d ’ A d d a R e l i q u i a r i o d e l l a RELIQUIARIO DELLA CROCE detto PACE di Rivolta d’Adda Smalto policromo su argento, argento gettato e cesellato, argento dorato. Penso che tutti i Rivoltani sappiano che il nostro borgo è conosciuto in campo artistico per un’opera unica e di gran valore: una scultura lignea in altorilievo, il Presepe che Bongiovanni de Lupis, come recita l’iscrizione posta alla base della stessa, ha intagliato, dipinto e dorato nell’anno 1480 (BONIOHANNES DE LUPIS DE LAUDE INTALIAVIT PINXIT ET DORAVIT MCCCCXXX). È conosciuto da noi come Presepe del Paladino perché fino alla fine degli anni ’70 del secolo scorso era collocato nella suggestiva chiesetta nel verde dei campi ben coltivati dai contadini, appunto in località Paladino, poco discosta dalla strada che conduce a Spino d’Adda; fino a quando, per metterlo al riparo dai furti, è stato spostato in luogo più sicuro. Ma forse non tutti sanno che il nome di Rivolta d’Adda, sempre in campo artistico, è legato anche ad un piccolo cimelio (piccolo solo per le dimensioni, perché grande invece è il valore) denominato (impropriamente come vedremo) la Pace di Rivolta d’Adda, oggetto non più in possesso della comunità rivoltana, che l’ha venduto al Museo Poldi Pezzoli di Milano, dove tuttora si trova, per far fronte alle ingenti spese sostenute nel restauro della chiesa parrocchiale nei primi anni del novecento. Si tratta di uno smalto policromo su argento, argento gettato e cesellato, alto mm. 160, largo mm. 73 ad ante chiuse e mm. 94 ad ante aperte. La critica d’arte oggi propende per ritenere questo cimelio un’opera di arte lombarda della fine del sec. XV, quindi più o meno coevo al Presepe.Il reliquiario è stato descritto in modo det- tagliato sul catalogo, a cura di Mario Marubbi, della mostra L’ Oro e la Porpora – Le arti a Lodi nel tempo del vescovo Pallavicino (1456 – 1497) tenutasi nel 1998 dove è stato esposto insieme al Presepe di Bongiovanni de Lupis. Nel testo, a firma di Annalisa Zanni, si legge a proposito delle attribuzioni: “Il reliquiario ha avuto pareri critici molto diversi tra loro: oltre a quelli di Sant’ Ambrogio del 1902 (“prodotto peregrino dell’arte più elaborata di Limoges”) e di Carotti del 1903 (“lavoro di oreficeria a smalto di artefici lombardi, con caratteri foppeschi e civerchieschi”), anche Malguzzi Valeri nel 1917 riconobbe l’opera di una manifattura lombarda, sottolineandone la tecnica a ‘lumeggiature filiformi che ravvivano il modellato delle figure’, ma considerandolo di modesta fattura. 8 Reliquiario della Croce detto “Pace” di Rivolta d’Adda. Particolare: la Crocifissione. Museo Poldi Pezzoli - Milano 9 C r o c e