Pubblicazioni e documenti Pace di Rivolta d'Adda. Di Alberto Pianazza | Page 5

P A C E d i R i v o l t a d ’ A d d a R e l i q u i a r i o d e l l a C r o c e intima con Cristo mediante la Preghiera e i Sacramenti. La rivoluzione viene così compiuta e sanata. Rivolta d’Adda, febbraio 2017 Giustamente qualcuno ha scritto che le rivoluzioni le fanno i figli. È il Figlio Gesù che ha rivoluzionato il volto di Dio e dell’uomo. Il volto di Dio, perché l’ha fatto scendere dai cieli, l’ha sporcato nel brago dei porci che mangiano ghiande; perché ha cambiato la legge della sottomissione o della necessità in quella dell’amore e della prossimità. Dio vuole farsi vicino all’uomo; non può non stare con l’uomo, dentro l’uomo. Ha cambiato anche il volto dell’uomo perché ha restituito a Dio l’amore del ‘figlio’ che sa usare dei beni che il Padre gli ha passato. Non glieli ri- torna come li ha ricevuti ma li fa fruttificare. Anzi, a ben vedere, non glieli ritorna affatto. Li spende per gli altri. Li scialacqua fino all’annientamento di sé, riem- piendogli la casa di figli come lui perché se li è fatti fratelli. In questa rivoluzione è determinante il ‘corpo’, il corpo del Signore. Gesù ne rivoluziona il senso: “un corpo mi hai dato, …, ecco, io vengo per fare la tua volontà”. Il corpo non per sé, non ci è dato per farne spettacolo estatico: la croce non può esserlo. Gesù non l’ha usato per ricavarne piacere ma l’ha reso strumento di servizio. Non l’ha venduto perché l’ha offerto da se stesso. Giuda lo ha capito ma ormai era troppo tardi. La Cassa Rurale, ora Credito Cooperativo di Caravaggio Adda e Cremasco, ha accolto senza indugio la richiesta di sostenere con un suo contributo la pubblica- zione di questa preziosa ricerca di mons. Alberto Pianazza. Il lavoro testimonia l’attenzione e la passione dell’autore per l’arte come “attività umana il cui fine è la trasmissione dei più eletti e migliori sentimenti”. (Lev Tolstoj). Il volumetto vuole altresì essere un ricordo di don Alberto e della sua missione pastorale, sia come parroco di Rivolta d’Adda, sia come confessore presso il santua- rio di Caravaggio. Luoghi che vedono attiva la nostra banca di Credito Cooperativo (nata proprio dalla fusione della BCC dell ’Adda e del Cremasco con la BCC di Caravaggio) nell’impegno di testimoniare quotidianamente i valori di cooperazione e solida- rietà attraverso la vicinanza alle problematiche e alle vicende della nostra gente. La scomparsa di don Alberto, un anno fa, ha profondamente colpito non solo i suoi parrocchiani ma anche coloro che lo ebbero come insegnante appassionato e tutte le persone che l’hanno conosciuto e apprezzarlo facendo tesoro dei suoi insegna- menti e dei suoi consigli. Anche noi desideriamo quindi ricordare mons. Alberto Pianazza con stima, gratitu- dine e affetto, ringraziando Cesare Sottocorno, il parroco mons. Dennis Feudatari e tutti coloro che si sono impegnati per la pubblicazione di quest’opera. Tutta la pittura e la scultura che seguiranno al medioevo canterà questa ‘rivolu- zione’ del corpo dato, del corpo offerto per la salvezza del fratello, del corpo che diventa storia. A quel tempo, chi guardava, capiva. Oggi, non guardiamo più al corpo del Figlio perché abbiamo perso l’identità di figli di Dio e il rispetto del corpo che ne è sacramento. Tuttavia guardiamo il nostro corpo e lo idolatriamo; anche se non ne facciamo mercato non lo sappiamo ‘custodire’; mentre lo facciamo strumento di amore, pensiamo di proteggerlo affidandoci alle ‘regole’. Proteggerlo da chi se non da noi stessi? La condivisione è sempre compro- missione e compenetrazione! Giorgio Merigo Presidente del Credito Cooperativo di Caravaggio Adda e Cremasco Cassa Rurale In definitiva, la ‘Pace di Rivolta’ esprime l’equilibrio della fede cristiana e possie- de un significato altamente simbolico anche per la nostra cultura che del cristia- nesimo pare voglia salvarne solo la forza solidale a difesa degli ultimi oppure lo confonde con altre vie umane di salute psicologica o mentale. Per il credente la posta in gioco è un’altra. Abitati dallo Spirito del Cristo siamo chiamati a vivere un rapporto personale e diretto con Lui e poter dire come Paolo: “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Questo libretto e ciò che contiene è un modo per non dimenticare don Alberto che per venticinque anni ha speso la propria giornata per la comunità rivoltana. don Dennis Feudatari 6 7