Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 84

disdicevole). Ritornato a Milano, comprese di essere ancor troppo debole di fronte ai suoi nemici; si alleò allora col marchese di Monferrato, e da quel momento i Torriani subirono pesanti sconfitte: a Cassano nel 1279 (così la Gera d'Adda fu liberata), e finalmente a Vaprio due anni dopo, scontro questo nel quale i Della Torre subirono una disfatta così grave che per vari anni il campo di battaglia conservò il nome di Rotta Torriana, e il patriarca di Aquileia dovette abbandonare nelle mani del nemico il grande vessillo della città di Cividale del Friuli. Pur attraverso molteplici peripezie dunque, i Visconti tennero il potere in Milano per un trentennio: con l'Arcivescovo Ottone dal 1277 al 1295, e con Matteo fino al 1302, anno nel quale il pur valente pronipote dell'Arcivescovo, travolto dal riflusso prepotente dei Torriani in uno sfortu- nato scontro avvenuto tra Melzo e la cascina di Sant'Erasmo, decise di ritirarsi a vita privata nel proprio castello di San Colombano (Giulini, op. cit. lib. LIX). Ripresero il potere i Torriani con Guido, il quale abilmente seppe dar l'impressione di voler governare la città in ossequio ai desideri del popolo, e se dettò nuovi statuti lo fece perché ne era stato formalmente autorizzato. Avrebbe potuto assicurare alla sua stirpe la continuità di un ben accetto dominio, se non avesse sottovalutato la lungimiranza politica di Matteo Visconti. Sceso infatti in Italia l'imperatore Arrigo VII, la pacificazione tra le due illustri casate si risolse, in un breve giro d'anni, a favore di Matteo che seppe astutamente far cadere l'impetuoso Della Torre in sospetto al sovrano lussemburghese: Arrigo reagì con furore alle manovre incaute di Guido, esiliando per sempre lui e i suoi, e riportando trionfalmente in Milano il Visconti col prestigioso titolo di Vicario impe- riale. Da allora, la grande metropoli lombarda rimase per sempre fregiata e rappresentata dallo stemma del Biscione. I Torriani, abbandonata ogni ambizione politica, non ricomparvero più in Milano se non in condizione privata.