Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 74

Nona pecia est boschia et iacet ab Bruxatum, pertice sex; ab una parte via, ab alia comites de Curte Nova, ab aliis episcopatus. Decima pecia similiter boschia et iacet ad Fontanam et est pertice tres; ab una parte ista Fontana, ab alia heredes Henrici, ab aliis episcopatus. Undecima pecia est boschia et est pertice tres et iacet ibi, ubi dicitur Riuolta; aut si que ibi alie sint coherentes. Ita quod istus Albertus nomine dicti patris sui et dictus eius pater Teutonicus et heredes eius seu cui dederit habeat et teneat eam rem et faciat de ea, quicquid facere voluerit, una cum accessione et ingressu seu cum superioribus et inferioribus suis, sine alicuius contradictione. Preterea prefatus dominus lohannes dedit et cessit atque mandavit dicto Alberto, recipienti hec omnia nomine et vice dicti patris sui, omnia iura om- nesque actiones seu rationes utiles et directas, reales et personales, que et quas habebat aut sibi competebat nomine vel occasione iste rei contro quascumque res et personas; et eum procuratorem in rem suam fecit et constituit se possessorem iste rei pro eo. Et hoc totum fecit ad hoc, ut non te- neatur de evictione, nisi pro suo facto. Ibique incontinenti istus Albertus, qui fuit confessus se esse emancipatus, renuntiando, ne possit venire contra has confessiones, suo nomine et dicti patris sui, cuius nuncius et procurator se esse dicebat ad hoc, ut continebatur in quodam publico instrumen- to, ibi viso et lecto et a Lanfranco Rumani, notario de Bariano, facto, fecit finem et refutationem et pactum de non petendo amplius et datum suarum rationum et dicti patris sui domino Homobono, dei gratia Cremonensi episcopo et comiti, recipienti hec omnia nomine et vice sui episcopii nominatim de istis peciis terre, quas dictus Teutonicus, pater eius, tenebat in feudum honorifice a isto episcopio, ut continebatur in quodam publico instrumento, ibi viso et lecto et a Petro de Prato notario facto. Itaque prefatus dominus episcopus et eius successo- res et cui dederit habeat et teneat eam et faciat de ea, quicquid facere voluerit, una cum accessione et ingressu seu cum superioribus suis, sine alicuius contradictione. Preterea istus Albertus suo nomine e dicti patris sui dedit et cessit atque mandavit isto domino episcopo, recipienti hec omnia nomine et vice isti episcopii, omnia iura omnesque actiones seu rationes utiles et directas, reales et personales, que et quas habebat aut sibi competebat nomine vel occasione iste rei contro quascumque res et perso- nas; et eum procuratorem in rem suam fecit et constituit se possessorem iste rei pro eo. Insuper promisit ei per se et suos heredes isto domino episcopo vel eius successori istam rem ab omni homine defendere pro eorum facto sub pena dupli, tre parti Viviano di Lantelmo da Morengo, dall'altra questo episcopato. L’ottavo appezzamento giace dove si dice in Braida di Sopra, ed è aratorio e vitato, pertiche sette; da una parte Andriolo da Milono, dall'altra parte il fossato della villa, dall'al- tra la via, dalla restante parte i conti di Corte Nuo- va. Il nono appezzamento è boschivo e si stende presso Brusato, pertiche sei; da una parte la via, dall'altra i conti di Corte Nuova, dalle altre l'episco- pato. Il decimo appezzamento, similmente boschi- vo, si stende presso Fontana ed è tre pertiche; da una parte questa Fontana, dall'altra gli eredi di Enrico, dalle altre l'episcopato. L'undicesimo appezzamento è boschivo ed è pertiche tre e si stende lì, nella località che si chiama Rivolta; oppure se lì ve ne siano alcune altre coerenti. Così che questo Alberto, a nome del detto padre suo, e il detto suo padre Teutonico e i suoi eredi oppure quelli a cui abbia dato in consegna, tenga questa cosa e faccia di essa ciò che abbia intenzione di fare, insieme con l'accesso e l'ingresso, con le sue superiorità e inferiorità, senza contrasto da parte di nessuno. Inoltre il predetto signor Giovanni diede e cedette e affidò al detto Alberto, che riceveva tutte queste cose a nome e vece di suo padre, tutti i diritti e tutte le azioni o ragioni utili e dirette, reali e personali, che e le quali aveva o gli competevano in nome o occasione di questa cosa contro qualunque cosa o persona; e lui fece procuratore nella cosa sua e costituì sé possessore di questa cosa rispetto a lui. E fece tutto questo per questo (scopo), che non sia tenuto da evizione, se non per suo fatto. E lì, senza indugio, questo Alberto, che dichiarò di essere emancipato, rinunciando, per non poter andar contro queste dichiarazioni, a nome suo e del detto padre suo - di cui diceva di essere nunzio e procura- tore a questo fine, come era contenuto in un pubbli- co istrumento lì visto e letto e redatto da Lanfranco Rumani, notaio di Bariano - concluse la cessazione e la rinuncia e l'impegno di non rivendicare mai più e la consegna delle ragioni sue e del detto padre suo al signore Omobono, per grazia di Dio Vescovo e Conte di Cremona, il quale riceveva in nome e vece del suo episcopio, questi appezzamenti di terra designati per nome, che il detto Teutonico, padre di lui, teneva in feudo titolo di onore da parte di que- sto episcopio, come era contenuto in un pubblico istrumento, lì visto e letto e fatto dal notaio Pietro da Prato. E così, il prefato signore Vescovo e i suoi successori e colui al quale lui la abbia data, abbia e tenga essa e faccia di essa tutto ciò che voglia fare, unitamente all'accesso e ingresso e anche con le sue superiorità, senza opposizione di