Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 6

Non molto diversamente dice Emanuele Lodi, nella sua "Breve storia dell'origine e degli avvenimenti dell'antico e nobile castello di Trevi posto in Gera d'Adda". Trascriviamo fedelmente le sue parole, che troviamo nel cap. VI, sotto la voce: "Si rammentano varij pareri intorno al Lago, ò Mare Gerondo". "Hor poiché ci troviamo nel mezzo dell'acque; voglio, che navighiamo alquanto per lo letto di questo Mare Gerondo; sì per dilettar' i curiosi, come anche per far vedere, che egli non fù sogno, ò favola da' Poeti ritrovata; come alcuni falsamente stimarono; ma veramente vi è stato, come molti autorevoli scritto- ri hanno testificato. E primieramente di esso scrive diffusamente Defendente Lodi nell'ottavo de' suoi Discorsi, e cita Alemanio Fino nella quinta seriana così parlante. "Alla venuta de' Longobardi in queste parti qui vicine erano vastissime Lagune cagionate dalli fiumi Adda, Serio, ed Ollio; le quali non havendo a que' tempi li loro vasi fondati, come hora, inondavano gran paese, ed andavano ad unirsi coll'acque del Lodigiano, e co ’l nobile titolo fregiate erano di Mar Geron- do;" - Che poi egli di questo Mare favelli, si dee credere; perchè in niun tempo, ancorché più antico, per quel che io habbia veduto, ne dappoi, si trova presso gli Scrittori fatta mentione d'altra adunanza d'acque fuor che di questa; ben che i più moderni appena ne parlino, forse perchè se ne sia perduta la memoria per le variationi de' tempi, ò perchè asciutte (come accenna il Sigonio) le paludi medesime si disperdessero quell'acque il che stimo più verisimile. Don Vincenzo Sabbia Monaco Olivetano in un suo manoscritto delle memorie, che egli lasciò della Città di Lodi parla d’esso Mar Gerondo sotto l'anno MCX, e descrive il Porto suo nella Costa di Monte Eghez- zone, così ragionando. "Questo è un picciol promontorio, che in forma di penisola surge sopra la riva d'Adda, dove hora la Chiesa Parochiale di San Nicolo". Soggiunse appresso, che furono fabbricate a beneficio del Porto alcune Torri ad esso vicine, attestando d'haver in esse veduti gli anelli, che servivano per legarvi le Navi. Di queste Torri, dice egli, alcune sono in piedi, ed altre diroccate: Una se ne vede nel territorio di Trucazzano sopra la costa d'Adda con anelloni di ferro per l'istesso effetto. Nel territorio di Pandino alli confini del Cremasco in luogo eminente chiama- to la Costa vi sono i fondamenti d'un'altra Torre. Un'altra si vede a Rivolta a Porta d'Adda. Una mezza colonna con grosso anello di ferro si vede anco sopra la Costa di Casirate appresso la Chiesa di S. Gregorio. Il Sigonio pure citato dall'istesso Defendente Lodi lib. 12. de Regno Italia nell'Anno 1158 descrivendo il medesimo Lago sotto nome di fiume dice. "Is fluvius Cremonensium, & Mediolanensium fines dirimens (forsi per la Gerad'Adda) saepè atroces eorum inter se concursus cohibuit, tum vero propter fluentes Alpibus nives inflatus, abruptis pontibus transitus Exercitui prohibebatur"(2), senza fare alcun motto, che stagnante fosse. Acerbo Morena, che scrisse la Storia della Città di Lodi dell'istesso fatto parlando aggiunge, che parte dell'Esercito guazzasse il fiume; dal (2)" questo fiume, separando i territori dei Cremonesi e dei Milanesi, impedì spesso le loro atroci aggressioni reciproche, e gonfio a volte per le nevi che defluivano dalle Alpi, sfasciando i ponti impediva il passaggio alla gente in armi".