Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 33

ter supra per mensuram et coerencias legitur in integrum ab ac die in eadem ecclesia sanctorum Ambroxi et Benedicti donamus et offerimus et presentem cartam offertionis ibidem abendum confirmamus faciendum exinde pars ipsius ec- clesia dederit presenti die proprietario nomine quicquid voluerit pro anime nostre mercede. Quidem et spondimus adque promittimus nos cui supra Benedicto et Johanne s seu Petrus et bar- bani et nepoti una cum nostro eredes eadem terra a parte ipsius ecclesia ab omni ornine defensare. Quisit defendere non potuerimus aut si vobis exinde aliquit per covis ingenium sub- tragere quesierimus tunc in duplum eadem terra a parte ipsius ecclesia restituamus sicut pro tempore fuerit meliorata aut valuerit sub estima- cione in consimile loco. Anc enim cartam offersionis paginam Aginoni notario sacri palatii tradidit et scribere rogavi in qua suter confirmans testibusque obtuli robo- randum. Actum suprascripto loco Mantenato. Signum +++ manibus suprascriptorum Benedicto et Joannes seu Petro qui anc cartam offersionis ut supra fieri rogaverunt. misura che si legge sopra, in forza di questa carta di donazione passi in potestà della stessa chiesa con diritto di proprietà, e questo pezzo di terra di ragione nostra di cui sopra zio e nipoti, detta più sopra, insieme con accessione e ingresso, così con le superiorità e le inferiorità sue proprie come si legge sopra in fatto di misura e coerenze, integralmente da questo giorno diamo in dono e offriamo alla medesima chiesa dei Santi Ambro- gio e Benedetto e la presente carta di donazione confermiamo che debba aversi ivi appunto e debba fare da quel momento parte della stessa chiesa, dando dal giorno presente col titolo di proprietà tutto ciò che vorrà, a favore delle ani- me nostre. E promettiamo anche e ci impegnia- mo noi di cui sopra Benedetto e Giovanni e così Pietro, zio e nipoti insieme col nostro erede di proteggere contro qualunque persona la medesi- ma terra a sostegno della stessa chiesa. Che se non avremo potuto difenderla oppure se avremo cercato per qualsivoglia intenzione sottrarvi qualcosa da quel momento in poi, allora restitui- remo in misura doppia quella medesima terra a vantaggio della stessa chiesa, come se pro tem- pore fosse stata migliorata o abbia acquistato valore secondo buona stima in un luogo non dissimile. Questa carta quindi, documento della dona- zione, ho affidato al notaio del sacro palazzo Aginone, e gli richiesi di scriverla, e mettendovi sotto la firma la esibii ai testimoni perché la avvalorassero. Redatto nella soprascritta località di Montanaso. Segno +++ di pugno dei soprascritti Benedetto e Giovanni e Pietro, i quali chiesero che si facesse questo documento di donazione come sopra. Sedici anni dopo (Vignati, Cod. Dip. Laud. Vol. I, doc. n. 56) "Erminza ed altre pie donne - sono parole del Biscaro, vedi "Documenti intorno alla chiesa di S. Sigismondo", pag. 175 e segg. - acquistano presso il "castrum" di Rivolta un pezzo di terra dove intraprendono la costruzione di una chiesa e di un monaste- ro sotto la invocazione dei Santi Ambrogio, Naborre e Felice. Con atto del dicembre 1106, Erminza e le sue compagne si affrettano ad offrire 'ecclesiam que incepta est' alla basilica romana dei Santi Pietro e Paolo, obbligandosi di pagare alla sede apostolica l'annuo censo di 12 denari di moneta milanese". Trascriviamo il documento. (Vignati: Codex Diplom. Laud. Vli. I, doc. n. 56) "Anno ab incarnacione Domini nostri Jeshu, Christi millesimo centesimo sexto mense decembris indictio- ne quinta decima. Tibi ecclesia beati principis apo- stolorum sancti Petri Rome queque est caput totius mundi, queque est edificata intra hanc civitate Rome. Nos in Dei nomine Erminza priorum et Tutabona et Egexa seu Alberga monade, de nostram peculiari pecuniam comparavimus a Petro de Burde- Nell’anno 1106 dall’incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo, nel mese di dicembre, quindicesima indizione. A te, chiesa del beato principe degli Apo- stoli San Pietro in Roma che è la capitale di tutto il mondo, la quale chiesa è stata edificata dentro questa città di Roma. Noi, nel nome di Erminza dei priori (?) e Tutabona e Egizia (o Egesa) e Alberga monache, abbiamo comperato col nostro proprio denaro da Pietro da Brudenazzo un fondo, e