Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 16
RIPALTA SICCA
Invece di avventurarci subito alla ricerca dei primi segni della presenza di quell'abitato che, col tempo,
prese il nome di Ripalta Sicca o Rivolta di Ghiara d'Adda, perché lo si potesse distinguere dai numerosi
altri paesi (ne abbiamo contato almeno cinque non molto lontano da noi) che si chiamavano Ripalta o
Rivolta, incominceremo da un colloquio (e chiamiamolo pure intervista) avuto da noi col nostro vecchio
amico Luigi Allevi, il 26 Dicembre 1983, su un sorprendente ritrovamento che, se non sposta con certezza
le prime radici storiche del nostro borgo addirittura ad un secolo e mezzo avanti Cristo, indirettamente
conferma gli interessi politici e militari di Roma per la nostra terra tra la prima e la seconda guerra puni-
ca, tanto che - se sulla riva sinistra dell'Adda non si è ancor trovato nulla che ne riveli la presenza - sulla
costa, appena a sud di Albignano e cioè vicino al Torrettone, evidenti sono le prove di un antico insedia-
mento romano.
Nell'aprile del 1975, il Luigi stava lavorando alla costruzione di una villetta di fronte al cascinetto Altiero,
a destra dell'antichissima strada che da Rivolta porta a Cassano: due chilometri e mezzo, diciamo, a nord
del paese, proprio dove la Roggia Rivoltana passa da una parte all'altra della carreggiabile. "Avevamo -
dice, sempre nel suo bel dialetto - costruito un muretto quadrato, a mo' di fondamenta, perché non inten-
devano (i proprietari) fare la cantina. Così io comincio a portar fuori la terra, quella interna al muretto
intendo. Si scavava come niente, era terra molle".
"A che profondità siete arrivati?"
"Niente, un cinquanta-sessanta centimetri, fino ad arrivare allo strato di sabbia e poi di ghiaia. E lì ti vedo
'sta cosa rotonda, tutta nella terra, si capisce".
"Questa?", e gli mostro la fotografia.
"Questa, questa. Ma qui le manca qualcosa, qui dove c'è il buco. Qui veniva in su... come 'an picanel' d'un
cinque centimetri, di forma cilindrica, col taglietto, giusto per farci passare il soldino, come ho capito
dopo".
"Un penducolo, per intenderci. E perché non c'è più?"
"Aspetta. Io dico: questa è una mina. Ohè, io - e anche tu - le mine le ho viste, e chi si fida? Allora la
metto pian piano sulla carriola dove c'è già un po' di terra, te la porto fuori all'aperto, prendo un bel sasso
e zac! l'ho spaccata.