PTOF e ALTRO PTOF Pizzini Pisani | Page 6

traduce in un piano progettuale, le idee si traducono in azioni formative pianificate e realizzate, per l’attuazione di una vera e propria politica scolastica d’Istituto. Sin dalla formulazione del D.P.R. n. 275/1999, appaiono ben 4 livelli di intervento: la progettazione curriculare; la progettazione extracurricolare; la progettazione educativa, finalizzata al conseguimento degli obiettivi educativi; la progettazione organizzativa, riguardante la gestione dei tempi, degli spazi, delle risorse umane e materiali dell’istituzione scolastica. L’allargamento della portata fino alla dimensione organizzativa rende evidente il venir meno della centralità dei programmi e del solo insegnamento, che lasciano spazio a scelte di contesto che chiamano in causa, per la loro elaborazione, l’intera comunità scolastica. Il livello di pianificazione organizzativa rende, anzi, concretamente possibili tutti gli altri, poiché rappresenta il mezzo che consente la gestione e l’organizzazione della complessità e che traduce le istanze in obiettivi concretamente perseguibili. Questi alcuni dei paradigmi dai quali dare avvio alla presente descrizione degli intenti educativi e culturali dell’IIS “Pizzini-Pisani” nei confronti degli studenti, delle studentesse e della comunità; la nostra pianificazione è volta a sottrarre l’agire all’improvvisazione conferendo intenzionalità educativa ad ogni attività, ma intende anche sostituire l’autoreferenzialità della programmazione didattica del singolo docente con la collegialità della progettazione che chiama in causa molteplici componenti – risorse umane, tempi, spazi, contesto esterno – e che, pur pianificando, non prefissa sulla base di modelli di apprendimento astratti, ma contempla la complessità dei sistemi di relazioni e dei bisogni formativi di allievi che, offrono una pluralità di ritmi e stili di apprendimento, stadi evolutivi, con istanze di flessibilità e personalizzazione. D’altronde la stessa ragione di essere di ogni istituzione scolastica è quella di tendere ad una precisa destinazione di scopo, rappresentata dal successo formativo di ogni allievo e non dalla selezione; siamo perfettamente consapevoli che tutto l’agire di una scuola deve porre in essere le condizioni perché ciò accada, e la stessa autonomia scolastica delle scuole, per quanto finalmente potenziata, è comunque funzionale a questo unico fine che diventa pertanto principio ordinatore, la mission attorno alla quale far convergere una gestione unitaria. M. Curti Vision 5