Programmi di Sala Coin du Roi Programma Dittico Pergolesi | Page 57
e Tracollo fecero fiasco, e al suo posto – evidentemente su pressioni
politiche - la corte indicò per la stagione successiva lo spagnolo
Davide Perez. Deluso, il compositore si mise alla ricerca di nuove
conferme a Roma ma invano: la sua Olimpiade, messa in scena al
Teatro Tordinona nel '35, cadde subito per via dell'allestimento
quantomeno discutibile per la disorganizzazione degli impresari. Un
vero peccato, perché invece l'opera è probabilmente la miglior
partitura in assoluto ricavata dal libretto del Metastasio.
Complici forse gli insuccessi e le delusioni, la salute già malferma del
giovane compositore, con la vecchia tisi sempre latente, si aggravò
allora improvvisamente. Dal soggiorno a Pozzuoli, dove si recò
sperando di riprendersi, non smetteva però di comporre
febbrilmente. Nell‟autunno del 1735 andò in scena con successo al
Teatro dei Fiorentini il Flaminio, sempre su libretto di Gennarantonio
Federico. Poi fu la volta di una serenata (perduta) per le nozze del
principe Raimondo di San Severo con Carlotta Gaetani dell‟Aquila
d‟Aragona. Ma la fine era ormai vicina. Nel Convento dei
Cappuccini di Pozzuoli, sotto la protezione del Maddaloni, scrisse i
suoi ultimi lavori: quattro cantate da camera, il Salve Regina in Do
minore e lo Stabat Mater. Si spense il 17 marzo 1736. Diagnosi: «tabe
ettica», cioè tubercolosi. Il suo corpo fu sepolto nella fossa comune
della Cattedrale di Pozzuoli, i suoi beni venduti per pagare le spese
funebri e altri debiti. Dei miseri resti del genio, sorte comune poco
dopo riservata ad altri due grandi, Vivaldi e Mozart - si perdono così
le tracce per sempre.
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