Programmi di Sala Coin du Roi Programma Dittico Pergolesi | Page 55
l‟Istoria civile del regno di Napoli, che Giovan Battista Vico ultimò La
scienza nuova. E in questo periodo Napoli divenne il principale centro
di produzione e di esportazione, in Italia e in Europa, della musica
italiana”.
In questo contesto Pergolesi riuscì presto a mostrare il suo valore.
Divenne “capoparanza” (in pratica, primo violino) dell'orchestra del
conservatorio diplomandosi con l'oratorio La conversione e morte di San
Guglielmo. Il successo del lavoro fu tale da fruttargli l'incarico di
maestro di cappella presso la corte del principe di Stigliano
Ferdinando Colonna e consentirgli di mettere in scena al Teatro San
Bartolomeo di Napoli, all'inizio del 1732, la sua prima opera lirica, la
Salustia. La rappresentazione fu un mezzo fiasco e la colpa va
attribuita non tanto alla musica quanto ai capricci da primadonna
dell'ormai anziano virtuoso Nicolino Grimaldi, che dopo aver
costretto il giovane compositore ad attenersi ai dettami hendeliani,
morì due settimane prima della “prima”. Pergolesi fu così costretto a
rimettere mano alla partitura riscrivendo, in fretta, parte della stessa.
Trionfo assoluto invece, otto mesi dopo, per l'opera destinata a
segnare la storia del teatro in musica in lingua napoletana, all'epoca
molto in voga. Lo frate 'nnamorato, musicata su libretto di
Gennarantonio Federico, pur con un intreccio discutibile riuscì a
ricreare scene e atmosfere di carattere squisitamente popolare senza
cadere nel popolaresco. Le arie finirono subito cantate per strada,
l'opera venne ripresa non solo durante il Carnevale di due anni dopo
(le feste del '33 furono soppresse per lutto a causa del disastroso
terremoto che aveva devastato l'Irpinia e le cui conseguenze si erano
fatte sentire fino a Napoli), ma anche – caso semi-eccezionale per
quegli anni – tale e quale dodici anni dopo la sua morte. Pergolesi
ottenne subito dopo l'incarico di organista nella Cappella Reale:
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