Programmi di Sala Coin du Roi Programma Dittico Pergolesi | Page 29

folgori, lampi e tuoni; a voi, che un palmo avete di coda, funestissime comete. Stelle fisse ed erranti, lune mancanti e piene, fermate il vostro corso, per rimirar le mie tragiche scene. Ecco il povero Tracollo già vicino a tracollar. Già mi vedo il laccio al collo, già mi sento soffogar. Questo è l'ul...timo sin...ghiozzo, giunta è l'al...ma al gar...garozzo, già si par...te, già se n' va. Già la morte mi s'accosta. Come è brutta! Vedi, vedi con qual faccia mi minaccia, e da capo, sino a' piedi raffreddar, tremar mi fa. Livietta: Invano ti lusinghi rimovermi dal mio pensier costante: al tuo pregar, più s'inasprisce e indura questo mio cor. Tracollo: (Che barbara sventura!) Non v'è dunque speranza? Livietta: Vanne, vanne. Io non ho core, non so tanto, non so quanto: sott'al mastro di giustizia, qual strozzato pollastrello, sbatter devi e palpitar. Tracollo: Deh ti placa. Livietta: Parli al vento. Tracollo: Mi perdona. Livietta: Che tormento! Tracollo: Vita mia. Livietta: Via, via, a morir, non v'è pietà. Tracollo: Che martir! Che crudeltà! Livietta: È tratto il dado. Tracollo: Vuoi così, cor di tigre? A morte io vado. Vado, vado... ed avrai core di veder chi t'ama tanto, sott'al mastro di giustizia, qual strozzato pollastrello, sbatter tutto e palpitar. 27