Programmi di Sala Coin du Roi Programma Dittico Pergolesi | Page 28
Livietta:
Legatelo, miei fidi.
Tracollo:
Oh caso orrendo!
Ma tu chi sei, che tanto
mi perseguiti! Di'.
Livietta:
Son Livietta.
Tracollo:
Mia cara, ah per pietà...
Livietta:
Voglio vendetta.
Tracollo:
Bell'alma mia, perché così sdegnosa
con chi t'ama fedel? Se ti risolvi
meco venir, io ti farò mia sposa.
Livietta:
Io sposa ad un infame,
a un ladro, a un assassin?
Tracollo:
Con sua licenza,
tra questo ed una donna,
io non fo differenza,
se non di modo.
Livietta:
Come?
Tracollo:
E giornalmente
chiunque vi s'accosta
voi non assassinate civilmente?
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Livietta:
E voi perché venite
a romperci la testa?
Sarebbe bella questa,
che avessimo a servirvi;
spassarvi, divertirvi,
per i begl'occhi vostri,
senza cercar mercé.
È un nostro sguardo, un vezzo
favor, che non ha prezzo.
Chi sol mi vuol guardare
m'ha ben da regalare.
Lo faccia, se gli piace;
se no se n' vada in pace:
salute ad esso e a me.
Tracollo:
Hai ragion, sì signor. Ti sei placata?
Livietta:
Placata! Anzi, più tosto inviperita.
Non serve: vuò mandarti al podestà.
Tracollo:
Ah, questa è crudeltà...
Livietta:
L'olio vi perdi, e l'opera
son risoluta.
Tracollo:
Oh dio!
Livietta:
Ti voglio morto: è questo il piacer mio.
Tracollo:
Misero! a chi mi volgerò! Sì: a voi,
a voi, numi d'Averno,
Proserpine, Plutoni,
idre, cerberi, sfingi,
tempestose tempeste,