opportunità sempre più interessanti alle giovani e ai giovani, il processo di riforma
si concretizza in un nuovo modello organizzativo previsto dal decreto legislativo 61
del 13 aprile 2017, con l’obiettivo di rilanciare l’istruzione professionale, puntando
ad aumentare la qualità educativa e con l’obiettivo fondamentale di formare
cittadine e cittadini di domani, aiutando le ragazze e i ragazzi a maturare
autonomia, consapevolezza e responsabilità e ad acquisire strumenti per crescere e
costruirsi un futuro in ulteriori percorsi di studio o direttamente nel mondo del
lavoro.
Funzionali a questo rimarcato scopo sono l’accentuata flessibilità organizzativa-
didattica e la personalizzazione dei percorsi, per corrispondere alle diversità degli
stili cognitivi e capacità di apprendimento degli studenti, alle loro sensibilità ed
attitudini, ai differenti livelli motivazionali.
Per perseguire questi obiettivi, il sistema scolastico e formativo investe risorse
finanziarie e professionali. La riforma in particolare prevede:
Più insegnanti tecnico-pratici, in piena integrazione con gli insegnanti
curricolari.
Potenziamento dei laboratori e delle attrezzature specialistiche.
Una maggiore valorizzazione dell’autonomia scolastica.
flessibilità oraria
La scelta operata è stata quella di definire Profili di uscita snelli, asciutti, essenziali
nelle competenze, abilità e conoscenze da acquisire, lasciando alle singole istituzioni
scolastiche la possibilità di far discendere da tali Profili i Percorsi di istruzione
professionale richiesti dal territorio, coerenti con le priorità indicate dalle Regioni
nella propria programmazione, utilizzando la quota di autonomia e gli spazi di
flessibilità offerti dalla norma.
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