Purtroppo anche questa volta il tempo a mia
disposizione sta terminando e, come sempre, potrei
stare ore ad ascoltare questi uomini eccezionali che
hanno reso grande la pallavolo in Italia, e che non solo
stati dei fenomeni in campo, ma lo sono anche nella
vita. Da ognuno di loro sto imparando qualcosa che
porterò sempre con me, e vorrei che i miei incontri con
la Generazione dei Fenomeni non finissero mai. Ma il
tempo non si può fermare: l’ultima domanda riparte
da dove abbiamo iniziato, ovvero dal suo soprannome,
“Nano”: “ Mi è stato dato da Franco Anderlini nel 1978
e io sono legato a questo soprannome, non mi offende,
anzi, sono onorato di averlo!”.
E infine, un suo spontaneo e personale commento
a questo tour che riporta me e voi lettori in Brasile,
quattordici anni fa: “ Sono contento che tu stia facendo
questo giro di interviste, per questo, quando mi hai
chiamato, ho accettato subito con piacere. Credo
che dovremmo approfittare e rivalutare i talenti che
abbiamo in casa, perché quello che avviene in altri
paesi, ad esempio, è che giocatori che hanno vinto tanto
in passato, sono ancora cercati e stimati e vorrei che
ci fosse sempre questo atteggiamento nei confronti del
gruppo di giocatori che siamo stati. Per fortuna siamo
ancora quasi tutti dentro il mondo della pallavolo”.
Grazie di tutto, Nano... “Grazie a te, però ridammela
la maglietta!”. Beccata anche stavolta!
Il viaggio continua e non devo andare tanto lontano
perché il prossimo fenomeno è a pochi km di distanza,
ma per scoprire chi è dovete aspettare ancora un po’...
Alla prossima!
Servizio di Monica Mares
Fotografie di Luigi Boccia
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