FENOMENI
88
Rio de Janeiro, 1990
“Il mio ricordo di quella finale mondiale contro Cuba è di serenità rispetto
ai miei compagni.
Fu come vivere un sogno: non so cosa ci disse Julio Velasco prima che iniziasse la partita, perché nessuno di noi capiva realmente cosa stava accadendo.
Il match fu particolare perché affrontavamo una squadra che ci aveva sempre
battuto, ma in quell’occasione la partita iniziò in maniera positiva e tutti giocammo in maniera magnifica. Io in quel mondiale venni impiegato nel cambio
in seconda linea per dare una mano in ricezione. Ricordo che nel IV set Julio mi
chiamò per entrare, feci i 3 giri dietro e quando uscii mi sedetti in panchina e
pensai... “speriamo di non dover più fare riscaldamento”, perché volevo che la
partita terminasse! Quando ci fu l’ultimo punto di Lorenzo Bernardi, io, che ero
seduto in panchina, feci un salto mostruoso prima che esplodesse la gioia: un’emozione unica che rimarrà per tutta la vita”.
ANDREA ANASTASI