Pallavoliamo Maggio 2014 | Page 67

un valido sostegno quando si è capito che la sua storia con il volley sarebbe diventata più seria: “Il mio allenatore mi portò con sé a Carnago, una realtà più strutturata che aveva la prima squadra in serie B1, squadra con la quale iniziai ad allenarmi mentre giocavo i tornei giovanili. È stata una fortuna per me, che il mio tecnico abbia visto in me qualcosa di speciale, anche se la mia esperienza a Carnago non è durata a lungo: una fortuna, perché da sola non avrei cercato una squadra più ambiziosa”. Da Carnago ad Orago, le distanze non sono affatto enormi, ma il livello, si sa è molto diverso: approdando alla corte di Beppe Bosetti Cristina Ardo conferma le sue potenzialità e le accresce, fino a diventare il libero campione d’Italia Under 18. “Tornata a casa dopo il primo allenamento ad Orago, mio padre mi ha chiesto com’era andata, e la mia risposta fu: non andrò mai a giocare a Orago! L’impatto con il metodo Bosetti non è stato semplice: la quantità di lavoro era molto diversa rispetto a quella alla quale ero abituata, e il mio carattere, che allora non era così temprato come oggi, ne risentiva, all’inizio. Con il tempo mi sono abituata, ma soprattutto ho capito che quella che Bosetti ci offriva era una chiave di lettura fondamentale per affrontare ciò che stavamo facendo. Pian piano non 69