Pallavoliamo Maggio 2014 | Page 38

CALENDARIO 40 In Azerbaijan ci sono tantissime giovani fisicamente poderose, con mezzi fisici incredibili... giovani che hanno bisogno di essere cresciute e che potrebbero diventare, se ben guidate, le pallavoliste del futuro in ottica mondiale. Ho spesso pensato a come potrebbero affrontare tutto questo le giocatrici italiane, forti della sola tecnica di fronte a dei giganti come questi... ebbene, penso che il patrimonio del volley italiano debba essere veramente “selezionato” e “allenato” per diventare il più forte, per tornare a giocare la pallavolo più bella. Allenare significa non fare sconti: ogni nuova avventura non può non farmi pensare alla strada che ho percorso, da una terra marginale del centro-sud, non soltanto in relazione al volley o allo sport; non può non farmi pensare a tutti i C.Q.P., C.Q.R., C.Q.N. - ci sono ancora? - attraverso i quali sono passata, insieme a centinaia di ragazze, tra le quali solo poche andavano avanti... non credo per l’altezza, né soltanto per la tecnica, ma anche per un “fuoco sacro”, per una capacità di sacrificio che è dedizione e passione assoluta per ciò che si fa. Solo in questo modo lo spor t ti cambia, ti trasforma, ti fa crescere come persona; solo in questo modo la palestra diventa davvero una palestra di vita, e quest’ultima non diventa una frase fatta. La “gavetta”, qualcosa che sta un po’ scomparendo dalla mentalità delle giovani sportive che sempre più spesso e più presto hanno grandi occasioni, ma che a volte non sono abbastanza temprate per affrontarle. Se mi guardo allo specchio, mi accorgo