Pallavoliamo Maggio 2014 | Page 118

L’INTRUSA l’acqua come nuotatrice, ma il suo talento emerge da subito: “Al termine di ogni allenamento, gli istruttori ci facevano saltare il, salvagente e io ero l’unica a centrarlo in pieno. Un giorno l’allenatore chiamò mio padre da parte e 120 gli disse: questa bambina diventerà una campionessa. Nel nuoto?, chiese mio padre. No, nei tuffi! È stato così che ho iniziato a praticare questa disciplina, che mi ha conquistato subito, e mi ha dato presto tante soddisfazioni. A livello giovanile ho iniziato a vincere sia in Italia sia all’estero: ora che sono diventata seniores, è molto più difficile partecipare a gare internazionali perché davanti a me ho atlete fortissime: la competizione per il momento è impari, ma è molto bello e utile osservare Tania Cagnotto allenarsi, imparo molto da lei soltanto guardandola. Lei è la terza tuffatrice più forte al mondo, è inarrivabile... ma io spero di poter essere un giorno una sua degna erede sportiva”. Che la campionessa italiana per Elena sia un modello, lo testimonia anche il fatto che proprio Tania, talvolta, diventa protagonista nelle visualizzazioni dei tuffi frutto della concentrazione della giovane milanese in pedana: “L’aspetto mentale nell’esecuzione del tuffo è fondamentale: percorrere passo dopo passo il gesto che si va a compiere è importante per essere pronti ad eseguirlo