UNA CARTOLINA DA...
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e poi dalle 15.00 alle 18/19. Tantissima pallavolo, ma questo non mi spaventava perché
avevo voglia di osservare e di imparare. Fisicamente la stanchezza si è subito sentita,
anche perché le sedute pesi si facevano 3 e anche 4 volte la settimana, con un solo giorno
libero. In più la quantità di allenamenti era
superiore a quella che ero abituata a svolgere
in Italia, ma ho avuto la fortuna di incontrare
un allenatore e uno staff molto elastico che
avevano già avuto a che fare con giocatrici
straniere.
Certo, all’inizio non sono mancate le
difficoltà: le ore di allenamento, la lingua le mie compagne parlavano solo giapponese
- e poi la lontananza dalla mia famiglia - il
fuso orario di 7/8 ore mi permetteva di dire
soltanto buongiorno o buonanotte ai miei
familiari – sono stati aspetti un po’ diffiicli
da digerire. Devo dire che il mio punto di
forza è stata la presenza del mio fidanzato,
Niko, che è stato con me fino a Dicembre!
Sapete invece qual è stata la piacevole
riscoperta? Il cibo! Amo la cucina giapponese
da molti anni, ma ora posso ammettere di
amarla davvero, e non parlo solo del classico
sushi, ma anche di piatti quali Ramen,
Noodle, Takoyaki, Okonomiyaki, Teriyaki e
la zuppa Miso…