LA STORIA SIAMO NOI
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nel momento in cui si intraprende un
percorso, ma il successo e il fattore
economico spingono le atlete a cercare
sempre qualcosa in più al di fuori del
contesto in cui potrebbero mettere radici.
Io non ho fatto miliardi giocando e
vincendo gli scudetti, ma per me questo
è stato un problema di secondaria
importanza: sapevamo benissimo che
la pallavolo non sarebbe stata il nostro
lavoro, e anche quando abbiamo avuto
la possibilità di farlo diventare tale,
abbiamo preferito il nostro legame, al
successo personale. C’è da dire che sono
sempre meno le società che possono dare
ad un’atleta la sensazione di sentirsi
a casa propria, di diventare bandiera
della maglia che indossa: la situazione
economica difficile in cui il movimento
versa ha accelerato il processo di
disgregazione di alcuni valori sui quali
questo sport è cresciuto”. Infine, al
concezione del volley è completamente
cambiata: “Quando ho tentato di
riprendere in mano il mio percorso per
diventare allenatore, mi sono resa conto,
dalle domande che venivano proposte, di
quanto superficiali ci faccia diventare