Pallavoliamo Maggio 2014 | Page 101

fare uno sport da un po’ di sale alla vita, perché lo sport insegna giorno dopo giorno a prefiggerti obiettivi e a raggiungerli, con fatica ma con tanta soddisfazione... se fosse per me, non smetterei mai di giocare! E non faccio fatica a mettermi nei panni di chi interrompe una carriera agonistica “per raggiunti limiti di età”, esortandole però a continuare, se in palestra si divertono”. Con la stessa partecipazione – quella di chi è capace di ascoltare per ora i piccoli grandi “guai” altrui – Federica esorta le compagne in campo, soprattutto le più giovani, “oggi forse un po’ troppo coccolate, certamente più di quanto non lo siamo state noi, che per emergere, ognuna secondo le proprie possibilità, le nostre capacità le abbiamo dovute dimostrare e per lungo tempo. È giusto ascoltare le esigenze delle ragazze giovani e creare intorno a loro uno spazio adatto in cui sviluppare potenzialità e talento; a questo spazio deve anche comprendere una naturale gerarchia, un “saper stare al proprio posto”, imparando che l’esperienza di chi è più grande di te può soltanto far bene, se viene ascoltata e accolta. Credo che le giovani davvero forti nella nostra pallavolo questo lo sappiano bene” Ed è nella lontana Africa che Federica va, a fine stagione, ad affilare le sue unghie, riempiendosi occhi e cuore di un mondo lontanissimo nel quale è riuscita anche a creare veri legami di amicizia: “Il prossimo viaggio a Zanzibar lo farò per partecipare alle nozze di un amico Masai... la vita spesso condiziona il nostro modo di pensare, ci fa chiudere in noi stessi e nel nostro piccolo orizzonte... questo orizzonte bisogna invece cercare di allargarlo il più possibile, e non solo in senso geografico!”. Servizio di Martina Ricca Fotografie di Giuliano Gorghetto 103