Pallavoliamo Giugno 2014 | Page 82

FENOMENI gremìto di persone che incitavano la loro squadra: sembravano un cuore solo che batteva. Quella partita fu complicata, non facile e riuscimmo a vincere al tie break e andare in finale dove avremmo incontrato Cuba, la nostra bestia nera. 82 Della giornata della finale il ricordo più nitido che ho è l’ultimo punto di Lorenzo Bernardi con quella schiacciata che si perde in fondo al campo. Dopo, una felicità immensa, agognata per tutta l’estate, dove avevamo lavorato per quell’ultima palla per poter gioire in campo per una vittoria storica. Durante la finale maturò in noi la sensazione che qualcosa stava cambiando: c’era quella consapevolezza in più che si poteva fare. Nell’ultimo set mantenemmo il vantaggio fino alla fine, e, quando Lorenzo mise a terra l’ultima palla, dopo ci fu gioia. Io ricordo che saltai in campo, ma non come festeggiai, perché non era programmato. Sapevo che il mio ruolo in quel mondiale era di “comparsa” e, insieme ai miei compagni in panchina, speravamo di non dover entrare perché voleva dire che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Vivevo ogni punto come se fosse l’ultimo ed ero molto emozionato: mi sembrava un sogno da cui non mi volevo svegliare”. Nonostante siano passati ormai tanti anni, il ricordo di quella vittoria è ancora vivo nella mente di Marco, che non nasconde la sua emozione nel raccontare gli eventi. Già, perché è impossibile dimenticare l’impresa dei nostri azzurri. “Il ricordo mio più bello? Il punto finale, perché