CALENDARIO
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Dopo un’esperienza nel mondo del turismo, ho
scoperto che lo stare chiusa in ufficio non fa per
me, e che sarebbe stato stupido gettare al vento tanti anni di esperienza nell’ambito sportivo, quello che
resta il mio mondo. Ho accolto quindi la proposta
di LGS Sportlab, società che cura l’immagine, la comunicazione e la formazione degli atleti quali testimonial dei valori che desideriamo far emergere nella
nostra comunicazione dello sport in ambiente non
sportivo. Alcuni sportivi sono delle vere e proprie
icone universalmente riconosciute, capaci dunque
di parlare a tutti, ma credo che ciascuno abbia qualcosa da raccontare al di là del personaggio di cui si
sa tanto e che attirano l’attenzione, oppure al di là
dell’immagine pubblica creata dal successo di alcuni sportivi. Ho scoperto così che raccontare e creare
spazi per il racconto e la comunicazione è qualcosa
che mi affascina, una nuova strada da percorrere per
me.
Non è facile adeguarsi ai tempi di questo tipo di
lavoro... da un lato, i tour de force delle riunioni che
precedono un nuovo progetto da lanciare, dall’altro
la necessità di attendere risposte e di non avere un
riscontro immediato di ciò che si è fatto, mi hanno
fatto toccare con mano l’unicità delle dinamiche del
gioco rispetto ad ogni altra attività. I tempi di attesa mi hanno inizialmente destabilizzato: la pallavolo
dà una risposta alla tua azione nel momento in cui
la palla cade a terra nel tuo campo o in quello avversario... ecco che capisci se la scelta che hai fato è
stata vincente o meno. Preparando un progetto, invece, bisogna attendere un feedback, una risposta,
che non è mai altrettanto immediata: anche qualche
ora di attesa diventava snervante per me, abituata al
ritmo serrato degli scambi. D’altra parte, se non fosse stato per la mia esperienza nel gioco di squadra,
non avrei potuto affrontare adeguatamente la condivisione del lavoro con tutte le persone che collabora-