davvero scegliere su quale musica pattinare. Dopo
di che, si avvia la composizione dell’esercizio,
più lineare per gli obbligatori - programmi
che contengono per tutti gli atleti in gara le
medesime combinazioni eseguite su due linee
circolari disegnate sulla pista - più originale per
il programma libero, anche se portamento ed
eleganza sono caratteristiche apprezzate dai giudici
in ogni tipo di esecuzione. “Il mio allenamento
cambia molto in riferimento alla gara che sto per
preparare: c’è un allenamento quotidiano, fatto
di ripetizioni di singoli esercizi, sedute di atletica
e coreografia. Una volta deciso il programma di
gara, salti e trottole si uniscono pian piano in una
sequenza, e diventano, auspicabilmente un a storia,
o quanto meno la descrizione di un carattere, di
un personaggio, perché raccontare una storia in
pochi minuti e soltanto servendosi di musica e gesti
codificati non è affatto facile. Noi pattinatori siamo
un po’ attori e un po’ ballerini, con la differenza
sta nei vincoli di scena: non possiamo restare fermi
nella stessa posizione per più di un certo numero di
secondi, non possiamo buttarci per terra, e inoltre
abbiamo dei pattini ce sono pesanti e rallentano i
nostri movimenti... insomma, l’apparenza è quella
di una danza, in realtà è qualcosa di completamente
diverso!”.
Tania Romano e Jona Kim sono i suoi esempi,
i fari alla ricerca di una personalità, anche se Silvia
stessa un giorno potrà diventarlo per altre giovani
atlete. Per ora, tra gli esami di Biologia, facoltà lla
quale silvia è iscritta con profitto - “perché se lo si
vuole davvero, si può riuscire a fare tutto” - in vista
ci son i mondiali del 2014 che si disputeranno tra
ottobre e novembre e ai quali Silvia i sta preparando
con umiltà: “Soltanto tre atlete entreranno in
squadra, e non è affatto scontato che io ci sia.
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