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Dopo gli anni in cui ha osservato la
pallavolo dall’alto, anche Isabella è tornata a
vestire una maglia: gli anni di Villa Cortese
l’hanno vista sciogliersi a poco a poco
fino a diventare, della sua squadra una
dei primi tifosi. “Inizialmente, provenendo
dall’ambiente di Lega, mantenevo una certa
freddezza, in tribuna stampa, rispetto a
quanto avveniva in campo: ora mi vedete
partecipare ad ogni scambio, e credo che
non ci sia nulla di male ad esultare per un
punto della propria squadra. Sono state le
ragazze stesse ad apprezzare questa rinnovata
vicinanza, riscoperta una volta che mi sono
sentita parte di un progetto sul quale ho
voluto scommettere, fino alla fine”. Gli anni
di Villa Cortese sono quelli delle finali
scudetto, degli 8000 in gara 4 al Forum di
Assago, quello che Isabella considera ad oggi
il suo più grande successo professionale, e
ne ha ben donde: riempire le tribune di un
palcoscenico abituato alla pallacanestro, ai
grandi concerti, vicino di casa di un grande
tempio del calcio, il Meazza, significa aver
comunicato il volley, aver incuriosito, aver
conquistato, aver saputo accogliere un
pubblico così numeroso lasciando nella
memoria un’esperienza indelebile. Posso solo
immaginare la fatica dell’organizzazione, e
la tensione generata da una scommessa di
tale portata. Una scommessa vinta, da chi
crede fermamente nella bontà di ciò che