importante, una svolta nelle prospettive di
Sara, che vede avvicinarsi la realizzazione di un
sogno, quello di diventare, a tutti gli effetti, una
pallavolista. “il mio sogno è quello che accomuna
molte bambine che iniziano a praticare il volley:
nella maggior parte dei casi, il sogno resta nel
cassetto. Io ho avuto la fortuna di incontrare chi
mi h a aiutato a farlo diventare realtà, credendo
in me e indirizzandomi verso il passo successivo
più opportuno. Quando la Foppa mi ha chiamato,
ero felicissima ed entusiasta: non seguivo molto il
volley di alto livello, ma sapevo quali campionesse
giocassero a Bergamo... l’idea di condividere
la stessa palestra, gli stessi colori, con loro, mi
riempiva di orgoglio”.
Dopo gli allenamenti, Piccinini e compagne
si fermavano con le giovani, incoraggiandole e
consigliandole, o semplicemente scambiando
con loro un sorriso: piccoli momenti importanti,
che cementano ancor di più un gruppo molto
unito, quello incontrato da Sara negli anni
delle giovanili. “Ancora oggi, gli anni delle
categoria giovanili rappresentano il periodo più
bello: condividere le vicende sportive con altre
12 ragazze mie coetanee è stata un’esperienza
impagabile. Tra noi c’è sempre stata una bellissima
atmosfera: siamo sempre state consapevoli di
appartenere ad un progetto importante, per il
quale abbiamo dato molto di noi stesse, con
impegno e serietà, ma abbiamo anche trovato,
all’interno di questa stessa esperienza, tutte le
gratificazioni affettive che un’adolescente può
chiedere. Abbiamo saputo costruire amicizie
durature e condividere realmente tutte le
esperienze fatte insieme. Personalmente, devo
molto a Matteo Moschetti, il nostro allenatore,
capace di farci crescere pallavolisticamente, ma
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