Pallavoliamo Gennaio 2014 | Page 35

O.IT AM W subito che sarebbe stata quella molto la disciplina in sé, non ad apprendere, e soprattutto con le comagne di squadra... e insostituibile che ho trovato VOLI LA la volley, mi sono accorta la mia strada: mi piaceva trovavo troppe difficoltà potevo condividere tutto questo il valore aggiunto nella pallavolo! .PAL WW È iniziata così una vita di peregrinazioni e di viaggi, con i miei genitori che facevano in macchina insieme a noi migliaia di chilometri., e che, quando le strade mia e di mio fratello - anche lui pallavolista - si sono inevitabilmente separate, si dividevano su due campi. Il volley iniziò a significare molto, tanto che se a scuola i risultati subivano qualche flessione, la punizione più dira da sopportare era proprio il celebre: “Non ti porto all’allenamento!”. Insieme alla passione, sono arrivati i primi successi, nei magnifici anni delle giovanili: insieme alle mie compagne, alcune delle quali ancora oggi sono le mie più grandi amiche, abbiamo raggiunto un traguardo storico, una promozione in B1 con una squadra tutta composta da friulane! Un orgoglio, soprattutto per come è vissuta la pallavolo in Friuli: ho imparato dall’ambiente in cui sono cresciuta che il volley non è prima di tutto un lavoro, né un passatempo, ma qualcosa a cui dedicarsi anima e corpo, nonostante dal punto di vista economico non porti frutto. La pallavolo è un insieme di valori che si tramandano alle giovani generazioni, è crescere i giovani in modo disinteressato, semplicemente perché si crede nel valore di quello che si fa. È per questo che, dopo la mia famiglia, sono i dirigenti di San Giorgio che devo ringraziare moltissimo per dove sono oggi: non hanno mai pensati di trattenermi in squadra, ma anzi mi hanno aiutato a tracciare quel cammino che mi ha portato a vestire per ben due volte la maglia di una squadra campione d’Italia. Conegliano è stata una tappa fondamentale: ho 35