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AM
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subito che sarebbe stata quella
molto la disciplina in sé, non
ad apprendere, e soprattutto
con le comagne di squadra...
e insostituibile che ho trovato
VOLI
LA
la volley, mi sono accorta
la mia strada: mi piaceva
trovavo troppe difficoltà
potevo condividere tutto
questo il valore aggiunto
nella pallavolo!
.PAL
WW
È iniziata così una vita di peregrinazioni e di viaggi,
con i miei genitori che facevano in macchina insieme
a noi migliaia di chilometri., e che, quando le strade
mia e di mio fratello - anche lui pallavolista - si sono
inevitabilmente separate, si dividevano su due campi. Il
volley iniziò a significare molto, tanto che se a scuola
i risultati subivano qualche flessione, la punizione più
dira da sopportare era proprio il celebre: “Non ti porto
all’allenamento!”.
Insieme alla passione, sono arrivati i primi successi,
nei magnifici anni delle giovanili: insieme alle mie
compagne, alcune delle quali ancora oggi sono le mie più
grandi amiche, abbiamo raggiunto un traguardo storico,
una promozione in B1 con una squadra tutta composta
da friulane! Un orgoglio, soprattutto per come è vissuta la
pallavolo in Friuli: ho imparato dall’ambiente in cui sono
cresciuta che il volley non è prima di tutto un lavoro, né
un passatempo, ma qualcosa a cui dedicarsi anima e corpo,
nonostante dal punto di vista economico non porti frutto.
La pallavolo è un insieme di valori che si tramandano
alle giovani generazioni, è crescere i giovani in modo
disinteressato, semplicemente perché si crede nel valore
di quello che si fa. È per questo che, dopo la mia famiglia,
sono i dirigenti di San Giorgio che devo ringraziare
moltissimo per dove sono oggi: non hanno mai pensati
di trattenermi in squadra, ma anzi mi hanno aiutato a
tracciare quel cammino che mi ha portato a vestire per ben
due volte la maglia di una squadra campione d’Italia.
Conegliano è stata una tappa fondamentale: ho
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