B-SIDE
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il mondo, a Londra. Nonostante però tutto il duro
lavoro svolto da molte persone che si impegnano
per sviluppare la pallavolo nel Regno Unito, la
decisione di UK Sport di non finanziare più le
squadre, ha paralizzato questo sport. Le Olimpiadi
londinesi quindi non sono state l’occasione,
come potevano essere, per appassionare il
Regno Unito al volley femminile, e per iniziare
a costruire intorno ad esso un’organizzazione
articolata che potesse imitare quelle proprie di
altre discipline, dalla struttura consolidata e dalla
grande tradizione sportiva. La nazionale di volley
femminile è addirittura scomparsa dopo i Giochi
Olimpici, e per Ciara, come per tutte le altre atlete
che ne hanno fatto parte, è venuto a mancare
un pezzo importante di carriera, e soprattutto
di esperienza, che a livello internazionale ora è
possibile solo nei club stranieri. Questo dà l’idea di
cosa intenda Ciara quando afferma di essere stata
fortunata ad essere cercata e a giocare in squadre
europee impegnate in competizioni importanti.
L’assenza degli impegni con la nazionale, tuttavia,
le ha permesso di riprendersi un pezzo di vita,
soprattutto affettiva: “Da quando c’è stato lo
scioglimento della nostra nazionale ho molto più
tempo libero e posso dedicarmi ai viaggi durante
l’estate. Sono riuscita a raggiungere la mia famiglia
e i miei amici che non vedevo da molti mesi, se
non anni. Direi che mi sono goduta appieno i mesi
di stop dagli allenamenti e partite. Sono stata a
Budapest, Berlino, Colonia, Londra, Las Vegas.
Sono andata a trovare mia sorella in Ecuador e sono
tornata a Miami coi miei genitori. Ma ad agosto ero
prontissima a indossare le ginocchiere e a rimettermi
al lavoro”.
I viaggi: ecco una delle grandi passioni di
Ciara, che da quando è arrivata in Italia non ha