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E il ghiaccio Paola l’ha rotto bene. Impossibile
non notare in campo i suoi tuffi per recuperare
una palla, le sue ricezioni da cui partono le azioni
successive, le sue coperture. Un ruolo, il suo, quello
del libero, che prevede grandi responsabilità:
“Ringrazio dell’esistenza di questo ruolo
altrimenti non sarei potuta essere qua. Quello
del libero è un ruolo molto mentale, particolare,
di pazienza. Forse lo si nota poco perché le azioni
non vengono finalizzate, non potendo fare punto.
Anzi, spesso si notano più gli errori, perché ci sono
due fondamentali: ricezione e difesa, e se non li fai
VOLI
LA
il mio fidanzato, che ha condiviso con me ogni
momento della giornata. Mi ha dato la forza
quando la pazienza è venuta meno e mi ha sempre
sostenuto”. Tanta fatica è stata premiata con il
rientro in campo all’inizio di questa stagione: Paola
viene schierata subito da Mauro chiappafreddo
e dimostra di essere pronta per regalare di nuovo
a tutti gli appassionati il suo grande t alento
pallavolistico: “Riassaporare il campo è stato molto
emozionante, ed è stata per me una vittoria, oltre
che una grande soddisfazione. All’inizio sì, c’era un
po’ di paura per la caviglia. Avevo il via libera dai
dottori, però arrivavo da una situazione molto
delicata e temevo di non reggere, di far fatica. Devo
ammettere ora che la caviglia sta reagendo bene, il
che mi rende molto felice. Non ho mai avuto paura
di farmi di nuovo male durante una partita perché
smaniavo per rientrare in campo, e le mie emozioni
erano tutte positive. Forse un pochino il primo mese
qualche assestamento la caviglia l’ha avvertito, ma
ci stava, era normale e ne ero consapevole. Non
ho paura perché sto bene, non mi sento limitata,
anzi, sono serena, e questa serenità mi viene
trasmessa anche dalle persone che ho accanto.
Forse l’unico “problema” era solo il rompere il
ghiaccio”.
.PAL
WW
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