CROSSOVER
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quest’anno la tua carriera di beacher
compirà 20 anni. Intanto complimenti!
:) Come hai visto evolversi il movimento
attraverso le tante edizioni alle quali hai
partecipato? Quali sono le caratteristiche
che negli anni sono andate perse e quali gli
aspetti invece in cui ci sono stati notevoli
miglioramenti?
Il movimento è stato ed è in continua
evoluzione! All’ inizio della mia carriera
eravamo veramente in pochi: nel World
Tour si faceva fatica a completare un
tabellone a 32 coppie e spesso anche a 24.
Con gli anni si è passati alle qualifiche
e poi addirittura ai Country Quota! La
prima nazionale di beach, di cui ho fatto
parte, consisteva in un’ autogestione per
gli allenamenti e poi si partiva con un
“tecnico” accompagnatore per andare a
giocare i tornei, quasi sempre estivi. A
livello italiano, invece, ci consideravamo
una grande famiglia: si viveva la stagione
in modo diverso, diciamo che “giocare
le partite” era la cosa meno importante
rispetto invece allo stare assieme nel
villaggio fra atleti, arbitri, organizzatori,
sponsors, ecc. Era una festa continua e
nascevano grandi amicizie, oltre che grandi
amori! Oggi è’ diventato tutto molto più
professionale: la maggior parte delle coppie
ha progetti e programmi ben definiti,