Pallavoliamo Gennaio 2014 | Page 105

Una cosa che mi ha colpito molto è la tranquillità con cui la gente vive, forse perchè la giornata inizia molto tardi mentre io sono abituata a vivere nel caos e sempre di corsa. Qui si mangia molto bene il pesce mentre la pizza mi manca tantissimo... diciamo che non è il piatto forte! In quest’ultimo periodo sono riuscita a visitare un pò i paesi qui attorno: Cannes, Antibes, Juan le Pins, il castello di Mandelieu, Montecarlo e Vence, un paesino sul mare molto caratteristico con tante gallerie d’arte. Veniamo alla squadra. Gioco nel Le Cannet, che milita in lega pro, l’A1 italiana per intenderci. Le nostre maglie sono nere per le partite in casa e bianche per le partite in trasferta. Lo staff tecnico è italiano ma Riccardo (Marchesi, ndr) in allenamento parla in inglese: insieme a me infatti c’è solo un’altra ragazza italiana, Elena Gabrieli, che già conoscevo quando sono arrivata, mentre quasi tutte le mie compagne sono francesi. Devo ammettere che qui sto bene: l’ambiente è giovane e abbiamo tutti lo stesso obiettivo che è quello di crescere. Sinceramente non mi aspettavo di ottenere subito dei grandi risultati, ma sono contenta che siano arrivati perchè vuol dire che stiamo lavorando sodo. Ma veniamo alla lingua: il francese... Direi che mi faccio capire! A parte gli scherzi, inizio a cavarmela, l’avevo studiato a scuola e quindi non mi era totalmente sconosciuto, anche se avere lo staff italiano mi è di molto aiuto soprattutto quando non capisco qualcosa o qualche esercizio: in queste occasioni parliamo italiano per rendere il lavoro più fluido, meno difficoltoso. Vivo da sola in un resort qui a Mandelieu, dove ci sono anche la maggior parte delle mie compagne. Spesso dopo le partite 105