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del mio modello di organizzazione di un
team, non solo sul campo. Gli obiettivi
comuni, che non sono soltanto le vittorie, ma
anche il raggiungimento di un particolare
modo di giocare e valori simili, sono la
guida. E ciò si traduce poi in palestra nella
ricerca della massima organizzazione: tutti
devono arrivare a sapere che cosa fare nelle
varie situazioni e l’espressione massima
avviene nella fase break. Poi l’adattarsi
alla situazionalità imprevedibile che esiste
nella pallavolo è fondamentale, ma deve
appoggiarsi alle fondamenta di una grande
organizzazione generale”. Quando la storia
e i principi sono questi, per scaramanzia e
suoi derivati non resta veramente posto.
Servizio di Stefano Pagli
Fotografie di Giulio Fasiello