Pallavoliamo Febbraio 2015 | Page 56

PASSO A2 56 Giada cresce per tecnicamente e caratterialmente, trascinata anche dall’entusiasmo dei successi della sua squadra... ma una volta arrivata in B1, il Sanda Volley non può continuare la sua avventura per mancanza di fondi. La squadra riparte così dalla serie D, e Giada capisce una cosa fondamentale per la sua avventura nella pallavolo: vietato tornare indietro. “Quando ero piccola ero ambiziosa come lo sono tutte le bambine che sognano di giocare in serie A: erano sogni, appunto, non vere e proprie ambizioni. Quando però si assaggiano le vittorie, le promozioni, si sale in classifica e si scalano le categorie, non è più possibile accettare di ricominciare... almeno, questo è quello che ho pensato io. Se volevo arrivare in alto, era giunto il momento di spiccare il volo”. Il primo passo, voluto e cercato, è quello di crescere e migliorare tecnicamente: “Per questo, una volta rimasta senza squadra, mi sono guardata intorno e ho scelto la guida di Marco Bonollo, che era già stato il secondo di Abbondanza a Villa Cortese. Il suo incarico da primo allenatore era a Bellinzona... io, che stavo studiando e non potevo certo lasciare gli studi, percorrevo in macchina 200 km al giorno per tre ore di allenamento (Giada infatti studia Biologia all’università e con successo, visto che le mancano solo tre esami alla laurea!, ndr). Il campionato svizzero presentava certamente una pallavolo meno qualitativa della nostra, ma lavorare con Bonollo ha soddisfatto le