PASSO A2
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Giada
cresce
per
tecnicamente
e caratterialmente, trascinata anche
dall’entusiasmo dei successi della sua
squadra... ma una volta arrivata in B1,
il Sanda Volley non può continuare la
sua avventura per mancanza di fondi.
La squadra riparte così dalla serie D, e
Giada capisce una cosa fondamentale
per la sua avventura nella pallavolo:
vietato tornare indietro. “Quando ero
piccola ero ambiziosa come lo sono tutte le
bambine che sognano di giocare in serie A:
erano sogni, appunto, non vere e proprie
ambizioni. Quando però si assaggiano le
vittorie, le promozioni, si sale in classifica
e si scalano le categorie, non è più possibile
accettare di ricominciare... almeno, questo è
quello che ho pensato io. Se volevo arrivare
in alto, era giunto il momento di spiccare il
volo”.
Il primo passo, voluto e cercato,
è quello di crescere e migliorare
tecnicamente: “Per questo, una volta
rimasta senza squadra, mi sono guardata
intorno e ho scelto la guida di Marco
Bonollo, che era già stato il secondo di
Abbondanza a Villa Cortese. Il suo incarico
da primo allenatore era a Bellinzona...
io, che stavo studiando e non potevo certo
lasciare gli studi, percorrevo in macchina
200 km al giorno per tre ore di allenamento
(Giada infatti studia Biologia all’università
e con successo, visto che le mancano solo
tre esami alla laurea!, ndr). Il campionato
svizzero
presentava
certamente
una
pallavolo meno qualitativa della nostra,
ma lavorare con Bonollo ha soddisfatto le