Pallavoliamo Febbraio 2015 | Page 34

B-SIDE dove sono ora, e tante persone che mi hanno guidato... sono grata a ciascuna di loro”. 34 Il suo percorso sportivo si snoda, come di consuetudine negli Stati Uniti, attraverso le varie fasi della vita scolastica, fino a giungere alla Pepperdine University; la sua vita da atleta è una esperienza autentica di sport, fatta di sacrificio e condivisione, e per questo ancor più memorabile, nonostante la mancanza di vittorie. “La mia squadra delle scuole superiori è stata una delle mie preferite. Abbiamo vinto qualche torneo scolastico insieme e siamo diventate tutte davvero bune amiche lungo il cammino. E in quella squadra ho avuto anche uno dei miei allenatori preferiti in assoluto. Il più bel risultato ottenuto al college, invece, è stato il secondo posto alle finali nazionali: siamo entrate tra le migliori otto squadre degli Stati Uniti e abbiamo perso l’ultima partita in un match al cardiopalma, conclusosi sul risultato di 3-2. ma avendo scelto di frequentare un college piuttosto piccolo, il risultato è best player in the world on the roster: how many years did it not happen? But it seems that Italy, for American players, remains a frontier really attractive, a bit like America still is for us Italians, today, traveling in the opposite direction. After the college experience, Kim has experienced the Polish volleyball with the shirt of Sopot; yet, as soon as she had the opportunity, she crossed the border and was added to the ammunition to Luciano Pedullà: “ I’ve always wanted to play in Italy so I was very excited when this opportunity came. And I have been so happy at novara with every part: I love my team, I like my coach, I like the club, and of course I love the country of Italy--the food, the culture, everything!”. A dream came true, a springboard for some kind of destinations. Still, Kim did not start with volleyball on her way in sport: as often happens in large samples, the meeting with the volley was pretty random, and in her case, late. “I started to