Pallavoliamo Febbraio 2015 | Page 178

CROSSOVER 178 “effetto Rosenthal”) che l’essere umano tende ad assecondare le aspettative che gli altri hanno di lui, sia nel bene, che nel male. Se vicino abbiamo persone che credono, anche inconsciamente, che noi un determinato obiettivo non saremo in grado di raggiungerlo, che non siamo all’altezza di determinati traguardi, che lì in alto non ci possiamo arrivare, o che non siamo sufficientemente intelligenti, interiorizzeremo questo giudizio finendo per adeguarci a quello che pensano di noi, e la nostra identità si modellerà esattamente a ciò che dobbiamo essere per non deludere le loro aspettative. Portando questo concetto nello Sport, se l’allenatore crede che un suo atleta sia meno talentuoso e dotato lo tratterà, anche inconsapevolmente, in modo diverso dagli altri; il ragazzo avverte e metabolizza questo giudizio e si comporterà di conseguenza; si instaura così un circolo vizioso per cui il ragazzo tenderà a divenire nel tempo proprio come il suo allenatore lo aveva immaginato. Spesso la mancanza di fiducia nelle possibilità di apprendimento dell’atleta blocca l’apprendimento stesso e spinge il ragazzo ad accontentare il suo allenatore diventando proprio ciò che lui si aspetta, avverando la profezia. Ma grazie al cielo questo funziona anche in positivo: quando abbiamo un allenatore che sente e ci ripete che stiamo crescendo, un coach che vede il cambiamento positivo in noi già all’inizio di un percorso, un genitore che ci dice che siamo bambini intelligenti e che possiamo realizzare ogni cosa che desideriamo, o un insegnante che con pazienza ci spiega, anche due volte, una cosa