questo modo ho imparato moltissimo”.
esperte: il livello di una seconda divisione
non è ovviamente alto, ma la sensazione
Nel frattempo, nella società nella
di trovarsi di fronte a chi di pallavolo
quale militadi per tre stagioni, anchee
ne sa più
te resta comunque...
dopo la nello spogliatoio, il livello di
anche fusione con Adolescere Volley,
Alessandra gioca in seriesiDbasa su cose
e continua
condivisione è diverso e
il percorso nei campionati giovanili: ed
diverse dall’affiatamento che si crea tra
è proprio grazie vicinanza d’età possono
ragazze che per alle selezioni regionali
Under che emozioni e problemi simili. Il
raccontarsi le si presenta un’occasione
che in è comunque molto importante e
contesto molti etichetterebbero come
irripetibile: nel gioco: c’è più coesione in
utile anche Atanas Malinov bussa alla
sua porta.l’ambiente è sereno, si riesce a
campo se Letteralmente, perché lui in
persona le situazione di aiuto reciproco in
creare una fa visita per coinvolgerla nel
progetto se ci si allena in un ambiente più
squadra – oggi avviato, ma che allora
doveva vedere ancora lasempredella Bruel
sereno. Essere inserita luce – in squadre
Bassano. “Non so grandimai abbia notato
con ragazze più come crea il desiderio
proprio me, in quel periodo non brillavo
di migliorarsi e di crescere, ed questa
certo tecnicamente,superare le difficoltà”.
motivazione a far ma secondo lui potevo
crescere e avere un futuro di successo. Ha
raccontato a me e ai miei genitori Volley
Da San Nazano ad Adolescere il suo
progetto alla quale attualmente appartiene
(società di costruire una squadra con
il cartellino di Alessandra), per seguire
l’allenatore che le aveva dato fiducia,
e poi a Rivanazzano, sotto la guida di
Alessandra Beccaria, nota per la sua
bravura ma anche per la sua inflessibilità:
è lei che trasforma Alessandra da opposto
a centrale: “Non ero molto sicura di me
stessa, ancora, perché in fondo non era
da tanto tempo che giocavo a pallavolo.
Alessandra è stata capace di rendermi
sicura dei miei mezzi, e grazie al questo
cambiamento tecnico sono cresciuta in
poco tempo, perché evidentemente il
centrale è il ruolo giusto per me. Mi ha
buttato nella mischia, facendo entrare
spsso in campo anche come titolare e in
ragazze di tutta Italia: mi sarei dovuta
trasferire a Bassano, mio padre avrebbe
potuto seguirmi senza perdere il lavoro
ma mia madre sarebbe rimasta a casa...
io avevo 15 anni allora, ed ovviamente
ero molto combattuta: ma alla fine non
me la sono sentita di spezzare in due la
mia famiglia e di andarmene dal mio
mondo, in quel momento non era la
scelta che faceva per me, il cambiamento
mi spaventava ”.
Un treno passato, una rinuncia
non facile da comprendere, soprattutto
a fronte di una passione reale per la
pallavolo... ma forse proprio l’amore
per il proprio sport e il desiderio di
praticarlo serenamente, senza per
questo rinunciare a migliorarsi, può
essere la chiave per entrare nei pensieri
di Alessandra: “Oggi non rimpiango la
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